Cibo&Bevande

La prima bottiglia di birra che parla ai non vedenti

La prima bottiglia di birra che parla ai non vedenti

Grazie alla collaborazione di Verallia, 32 Via dei birrai sarà il primo birrificio artigianale a inserire una scritta in braille direttamente sul vetro della bottiglia.

32 via dei Birrai rinnova la sua bottiglia con Verallia, il terzo produttore mondiale di vasi e bottiglie in vetro per il Food & Beverage, e lo fa dedicando un pensiero speciale ai suoi consumatori non vedenti: la scritta “Birra 32”, infatti, verrà stampata direttamente sulla bottiglia di vetro in alfabeto braille, rendendola quindi immediatamente accessibile  e riconoscibile a tutti grazie al solo tatto.

In Italia ci sono 72.841 non vedenti e 56.379 ipovedenti per un totale dello 0,22% della popolazione. Una percentuale che, seppur ridotta, indica un grande numero di individui con precise esigenze che solo grazie alla comprensione e all’aiuto di tutti, possono integrarsi veramente in un mondo fatto a misura di normovedenti.

32 Via dei Birrai ha sempre voluto decontestualizzare il concetto di “birra”, azzerandolo e ridefinendolo per creare un nuovo linguaggio nell’infinito panorama del mondo birrario. Da sempre quello che l’ha contraddistinta è la sperimentazione aldilà della banalità: dalla scelta del contenitore alla veste grafica, dalla proposta degli abbinamenti culinari al posizionamento del prodotto.
Anche in questo caso, il birrificio ha voluto fare un passo in più rispetto alla consuetudine e ha sposato con tutto il cuore il progetto di Loreno Michielin, co-fondatore e responsabile commerciale: ha deciso di rinnovare le bottiglie delle 8 birre  a beneficio dei non vedenti che, trovandosi in mano una bottiglia chiusa, oggi non sono nemmeno in grado di riconoscerne il contenuto.

“Questa iniziativa nasce dalla mia esperienza personale con un mio carissimo amico non vedente”, afferma Loreno Michielin. “Mi ha sempre colpito il fatto che ogni gesto per me scontato, come scegliere una bottiglia, per lui possa rappresentare una sfida pressoché insormontabile. Questo è il mio piccolo contributo per aiutarlo”.

Per dare il giusto valore al suo progetto, 32 via dei Birrai ha scelto le bottiglie Verallia, uno dei maggiori player del vetro cavo per alimenti, come garanzia di  una produzione rapida, capace e flessibile che tenga al centro le esigenze del cliente, ma che, allo stesso tempo, ha sviluppato negli anni una vera e propria passione per la CSR, la dimensione umana del business e la sostenibilità. Inoltre, Verallia ha un valore aggiunto: è uno dei player principali del riciclo del vetro post-utilizzo in Italia, grazie ai suoi due impianti Ecoglass che riciclano circa 650.000 tonnellate di rottame di vetro ogni anno.  In linea con questa disponibilità, Verallia si impegna ad aumentare costantemente la percentuale di vetro riciclato nei propri prodotti, con conseguente diminuzione delle emissioni di CO2 e i consumi energetici. Oggi, infatti, è in grado di produrre la bottiglia di Birra 32 raggiungendo fino al 90% di vetro riciclato, senza intaccarne la bellezza del design: cosa che ne fa una bottiglia etica, solidale, ma anche bella.

“A noi le sfide piacciono, soprattutto quando si possono concretizzare in una buona azione verso qualcuno in difficoltà”, afferma Alessia Cappellin, Responsabile Marketing di Verallia. “Quando Loreno ci ha raccontato con passione il suo progetto, l’abbiamo sentito subito anche nostro e ci siamo attivati al nostro interno per cercare di inserire la scritta nel punto migliore dal punto di vista produttivo e di ergonomia per il consumatore finale. Il risultato credo sia un successo, per tutti.”